Il progetto Cervelli in Gabbia
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Cervelli in Fuga
Abbiamo raccontato le storie di "Cervelli
in Fuga". Vicende personali, dalle quali però emerge con chiarezza,
grazie anche al contesto inquadrato dagli interventi e dai dati dell'ADI, una
critica profonda e argomentata al sistema Università
e Ricerca italiano, sostenuta con discrezione dalla generazione più giovane
dei ricercatori. Il tema, già ampiamente sfruttato, è stato riproposto
e reinterpretato in maniera originale, gradevole e godibile, che attira e coinvolge
il pubblico, sia degli addetti ai lavori che dei comuni frequentatori delle
librerie, e lo avvicina a un problema importante in maniera piacevole, efficace,
diretta, non lamentosa, tramite le testimonianze dei protagonisti.
In "Cervelli in Fuga" la gravità della situazione in cui versa
il sistema Università-Ricerca Italiano emerge indirettamente, in filigrana,
come causa sottostante e trasversale, ma non esplicitata, analizzata, della
fuga di tanti giovani ricercatori Italiani verso paesi esteri in grado di offrire
migliori condizioni e prospettive di lavoro, dove l'efficienza e il merito sono
valori acquisiti e riconosciuti. La questione va affrontata in modo diretto.
e
Cervelli in Gabbia...
Vogliamo ora raccontare le storie dei tanti, tantissimi cervelli italiani
che, dopo una formazione di altissimo livello, dopo anni di lavoro e di risultati
di ricerca, si trovano "in stallo", "a bagnomaria", "in
stasi", "insabbiati", appunto "in gabbia", cioè
in condizioni di lavoro tali da impedire la piena realizzazione della loro creatività
e potenzialità scientifica. Persone che lavorano in ambiti diversi, con
problemi diversi, a diversi livelli di carriera, ma tutti ugualmente portatori
del desiderio di generare nuova cultura, scienza, tecnologia, prodotti, servizi,
benessere, in una sola parola, progresso. Ma che quotidianamente si
scontrano con l'inefficienza, la burocrazia, le logiche clientelari e non meritocratiche,
con il lavoro malpagato, la mancanza di autonomia nell'entourage di un docente,
la cronica indifferenza del sistema economico-produttivo. Con meccanismi che
frenano i loro progetti, comprimono le loro personalità, impediscono
le loro ambizioni. E' un grande patrimonio di intelligenze e conoscenze che
si trova congelato, in stasi, ingabbiato in un sistema che non gli consente
di manifestare appieno le proprie potenzialità e di competere ad armi
pari con altri paesi più avanzati.
ma
senza piagnistei
Non crediamo sia utile dare spazio a toni forti, polemiche, rancori, denuncie,
certamente più adatte ad altri sedi. Cerchiamo invece testimonianze di
tono semplicemente e genuinamente autobiografico, personale, anche introspettivo,
nella convinzione che raccontare delle proprie condizioni di lavoro, della gabbia
che si vive ogni giorno, quale che sia, costituisca già di per sé
una denuncia, ma molto più solida e costruttiva. Il contesto, l'analisi
della "gabbia", le possibili direzioni di miglioramento vengono invece
affrontati nella parte analitica, dedicata ai dati, agli approfondimenti tecnici
e alle valutazioni politiche, in cui trovano spazio gli interventi di esperti
del settore e di autorità istituzionali.
Introduzione
Viene inquadrato il tema e presentato il libro, il
suo significato, la sua struttura.
Parte
I: le storie
I protagonisti sono persone che si occupano di ricerca a qualsiasi livello
e in qualsiasi ambito: dottorandi e dottori di ricerca, ricercatori e docenti,
junior e senior. Lo stile è simile a quello dei cervelli in fuga: no
a toni forti, polemiche, rancori, denuncie, analisi, bensì ampio spazio
a fatti e considerazioni personali, anche introspettive, sincere ed ingenue.
I vari contributi sono raccolti in sezioni corrispondenti a diversi ambiti:
Parte
II: il contesto
Si contestualizza e si analizza la situazione che emerge dai contributi
autobiografici. Si riportano e analizzano dati e documenti aggiornati e, sulla
base di questi, si innestano considerazioni e proposte per il miglioramento
del sistema Università&Ricerca del nostro Paese
Parte III: Appendici
Invitiamo
tutti coloro che si rivolgono in libreria, all'editore o a qualche sito online
a NON richiedere lo sconto per i soci ADI :-)